mercoledì 11 gennaio 2012

L' isola che c'è


Nessuna grande festa per salutare l'anno ha investito Ponza, isola maggiore dell'arcipelago omonimo. In pochi sbarchiamo sull'isola sul finire di dicembre e pochi gli abitanti che troviamo sulla banchina del porto e tra i vicoli del quartiere sovrastante. L'ultimo sopravvissuto alla tragedia di Marcinelle, l'immaginario nipote di Paolo VI, un'asinella irrequieta che ci scaccia da Punta Fieno. L'isola impervia ed ostica con aspetto e luce primaverile ci lascia intravedere il litorale laziale e i monti dell'abruzzo. Anche quando il cielo si copre il mare brilla di verde e invita a tuffarsi. Dirimpetto l'isola di Palmarola evoca il mito, più a sud le sagome di Ventotene e Ischia le fanno da contraltare. Le luci dell'isola non arrivano sul cielo della fine dell'anno, una cometa si fa spazio tra le stelle e saluta in anticipo il nuovo corso. Le scogliere e le falesie si lasciano disegnare velocemente, mentre la mia ombra resta sugli appunti di Marina.
 




 

2 commenti:

francesca ha detto...

bellissimi i disegni della mia isola!!!!
anche d'inverno è splendida.....

rocco lombardi ha detto...

Sopratutto in inverno aggiungerei, senza l'affollamenti di yacht e similia...