Due settimane dall'inaugurazione delle mostre di Komikazen Festival a Ravenna, dove ho soggiornato per una settimana per seguire il festival da dentro e da fuori: allestire la mostra principale, esservi ospite e tenere i laboratori di fumetto per i bambini delle scuole elementari. In più il sabato ho assistito alla militarizzazione della città per la manifestazione organizzata dal movimento NoTav che arrivava per farsi sentire dall'azienda che dirige i lavori in Val di Susa: la CMC. Il festival è stato bello denso come ogni anno, la vera novità è stata vedere tanti autori tutti insieme, circa cinquanta, e non sentire alcun peso eccessivo nel trovarsi tra troppi consimili... anzi. La mostra principale delinea una storia d'Italia a fumetti fatta di tanti segmenti protagonisti di molte pubblicazione degli ultimi dieci anni, mentre la mostra dedicata a Mannelli, Latuff e Shout spostava lo sguardo contemporaneamente sul fumetto di reportage ante litteram, la politica attuale e l'illustrazione concettuale. Mentre nella sede di Mirada i grotteschi personaggi di Andrea Zoli ci raccontano un altro spaccato della società italiana: il mondo degli Ultras. Decisamente riuscita questa edizione del festival, inoltre la mostra al MAR è ancora visitabile mentre un'appendice del festival si terrà a Faenza il 10 e l'11 di Novembre ma su queasto appuntamento ci torneremo a breve.
Lascio spazio alle immagini ma senza didascalie e baloons, ho già detto abbastanza...
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