martedì 24 luglio 2012

Portico delle acque, del vento, del fuoco...




Il fiume Montone costeggia la statale tra Forlì e Firenze. Portico di Romagna ha le fondamenta sulle sue rive, tra cascate e pozze, le puoi vedere affacciandoti dal ponte della Brusia o scendendo ai Gorgoni. Quando il vento s'incanala nella stretta valle può succedere che non ti lasci dormire e così nella casa sempre aperta che ci ha ospitato abbiamo visto dai lucernai un cielo nero pesto quasi senza stelle.
Il fuoco è di casa nelle botteghe del fabbro e della ceramista e viene fuori anche dalle viscere della terra, su in un campo fuori dal paese dove i due custodi ci hanno condotti a verificarne il chiarore.
Il vecchio abitato di Bocconi dorme sul sentiero che ti conduce al castagneto secolare che non abbiamo visto. Quando il sentiero è diventato strada cementata siamo tornati giù. Le orme della lunga passeggiata sono diventate segni sulla carta. La sera, nella casa bottega del fabbro, hanno trovato ospitalità, là nel paese ormai deserto dopo il giorno di festa e di sagra. Il boscaiolo intagliatore ci saluta tra le creature della sua bottega che guardano all'orto sul fiume, anch' esso luogo della festa. Io non lascio nessuna traccia sui taccuini, il tempo è bastato alle chiacchiere, agli incontri e alla camminata. Alcuni frame messi assieme da Marina hanno costruito il racconto di questi momenti...


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