Il fiume Montone costeggia la statale tra Forlì
e Firenze. Portico di Romagna ha le fondamenta sulle sue rive, tra cascate e
pozze, le puoi vedere affacciandoti dal ponte della Brusia o scendendo ai
Gorgoni. Quando il vento s'incanala nella stretta valle può succedere che non
ti lasci dormire e così nella casa sempre aperta che ci ha ospitato abbiamo
visto dai lucernai un cielo nero pesto quasi senza stelle.
Il fuoco è di casa nelle botteghe del fabbro e
della ceramista e viene fuori anche dalle viscere della terra, su in un campo
fuori dal paese dove i due custodi ci hanno condotti a verificarne il chiarore.
Il vecchio abitato di Bocconi dorme sul sentiero
che ti conduce al castagneto secolare che non abbiamo visto. Quando il sentiero
è diventato strada cementata siamo tornati giù. Le orme della lunga passeggiata
sono diventate segni sulla carta. La sera, nella casa bottega del fabbro, hanno
trovato ospitalità, là nel paese ormai deserto dopo il giorno di festa e di
sagra. Il boscaiolo intagliatore ci saluta tra le creature della sua bottega
che guardano all'orto sul fiume, anch' esso luogo della festa. Io non lascio
nessuna traccia sui taccuini, il tempo è bastato alle chiacchiere, agli
incontri e alla camminata. Alcuni frame messi assieme da Marina hanno costruito
il racconto di questi momenti...
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