Venticinque gradi a Novembre. Sole foschia densa. Cavalli malconci mi vengono incontro. La pineta che muore ne incornicia uno nero, guarda verso me. Aghi di pino fitti di funghetti, di commestibile nessuno. Eriche sfiorite, sterpi carbone degli incendi estivi. Sento lontana la campana che suona a suffragio, il paesello estinto si ricorda da sè. Il rombo di un aereo mi schiaccia. Campana nello stomaco, motore nella testa. La pietra su cui siedo raffredda la vista. Sospeso il promontorio grigioblu, l'orizzonte è bianco ghiaccio. Eppure è caldo, venticinque gradi a Novembre...
2 commenti:
però immagino che bellezza la vista della baia da lassù !!
anche noi siamo andati al mare stamattina presto. la foschia che confonde l'orizzonte. e poi verso pranzo su proprio sotto la collina in mezzo ai colori d'autunno.
ma con il caldo d'estate. o quasi.
sicuramente quella bellezza resta, nno sempre coincide con i paesaggi dell'anima.
Ciao Luciano, grazie per la vista...
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